Punti di vista errati che riguardano il trader!
Cari amici neofiti in questo articolo voglio chiarire alcune affermazioni errate che ho sentito spesso esternare negli ultimi periodi e che riguardano la descrizione del profilo di un buon trader. Sarò molto semplice, sintetico e chiaro nell’esposizione del testo, andando, così, ad evidenziare il succo della questione. Di seguito le due affermazioni più assurde che ho sentito nell’ultimo periodo.
- Un vero trader è colui che fa almeno il 30% al mese di profit! Chi fa meno non è un vero trader.
Rispondo subito a questa discutibile affermazione che un vero trader è colui che chiude l’anno operativo con una determinata % di profitto e che questa profittabilità si mantenga negli anni successivi senza vincoli numerici.
L’attività di trader va stimata basandosi sull’operativo di anni e non si ragiona in termini di risultati mensili, in quanto potrebbero esserci mesi durante i quali il mercato non dà possibilità di operare (mancanza pattern) ed il risultato (erroneamente fissato a 30% mensili) non possa essere conseguito.
Ricordo, inoltre, che il primo obiettivo del trader è proteggere il capitale investito e non generare forti perdite.
- Un vero trader deve operare su un capitale minimo di 30000 €; Con un capitale minore non ci si può definire un buon trader.
Questa è l’assurdità per eccellenza! mi fa capire come le persone siano fortemente disinformate a riguardo dell’attività del trading! Chi solo pensa una cosa del genere deve per forza di cose cambiare strada o rivedere le sue discutibili convinzioni per poterla intraprendere.
Al punto uno ho risposto a riguardo del risultato mensile che, aggiungo, si può stimare solo a fine anno facendo una media su 12 mesi del profitto totale. Per quanto riguarda la disponibilità economica è abbastanza evidente che non sia pregiudicante dal punto di vista delle abilità, ma possa influire solo in termini di ritorni economici.
L’assurda affermazione fa semplicemente distinzione di classe sociale e non può minimamente influenzare o stabilire le abilità del trader che si valutano sulla costanza di profitti annuali (non definibili precisamente) e sulla sua capacità conseguenziale di tutelare il capitale investito incrementandolo.
Se veramente questa assurdità avesse peso, il trading come altre attività, sarebbero destinate solo a individui di alta estrazione sociale che forse, passione a parte, non avrebbero nemmeno desiderio di incrementare le loro risorse economiche impegnandosi con una attività complessa come questa.
I vecchi detti non sbagliano mai: “l’abito non fa il monaco!”
Spero di aver chiarito alcune situazioni ed aver anche rincuorato chi, come me, parte da basi economiche non entusiasmanti e vuole sviluppare il suo potenziale per cambiare rotta di vita.
Il trading è un’attività complessa che può portare risultati solo a chi lavora con impegno, costanza e Disciplina, di conseguenza, ha poco conto partire con un capitale di 20000, 50000 e 100000 se poi non si è in grado di proteggere il capitale e generare profitti (MONEY MANAGEMENT DOCET).
I risultati verranno e miglioreranno con il tempo e non fissate traguardi complessi e, per certi versi, irraggiungibili.
Un saluto da Giacomo ed il team di PFX